domenica, giugno 23, 2002

Questo weekend ci siamo proposte di andare alle Piramidi. Settimana scorsa ero andata in una strada commerciale proprio li vicino e mentre mi aggiravo dai negozi potevo vedere la sommità delle due grandi piramidi, un cocuzzolo ancora coperto dal rivestimento bianco e liscio, l’altro solo pietre. Come dai noi il Colosseo! Ma niente entusiasmi, alla fine ci siamo detti: chi ce lo fa fare? Vagare nella sabbia cocente in questo caldo soffocante?. Non so se sapete com’è il sito delle piramidi: una distesa sterminata completamente desertica tra cui vagano i turisti distrutti e le guide allerte e giulive con appresso cammelli, bevande fresche, tappeti e souvenirs, il tutto con due piramidi principali, molto lontane una dall’altra, la sfinge gigante, lontanissima, e intorno nel deserto piramidi minori, mucchi di pietre, tombe e altri turisti distrutti. Un colpo di sole o di caldo non può mancare e quindi ci siamo rifatte un programma facile facile: trasferta dall’altra parte del ponte (in taxi), sull’isola di Gezira, quartiere Zamalek, con acquisto di giornali (Gazzetta dello Sport!), passeggiata sulla via dei negozi e finalino sulla corniche al grande Marriott, che dio lo benedica, per aperitivo e spuntino nel magnifico giardino al chiaro di luna. Jessica shawarma e io mezzè.
Alle piramidi non rinunciamo e probabilmente questa settimana che prendiamo il pulmino, martedì (inshalla), poi ci organizzeremo, magari in tarda serata, per raggiungere l’ombelico dell’Egitto. Dovevamo andare a Sohag martedì ma invece si rimanda fino a sabato, per richiesta dell’ong locale, le cui socie non prese da altre beghe. Questo ci da un pò più di tempo al Cairo per organizzare alcuni acquisti e visitare progetti vari.
Adesso vado a farmi un panino. Nonostante a pranzo abbia preparato dei lauti vegetable noodles sono affamatissima dopo un pisolino ristoratore. Adesso magno e poi continuo a lavurer. Saluti.

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