domenica, aprile 03, 2005

In effetti la questione dei bambini lavoratori è difficile. Nei paesi del "Primo Mondo" ovviamente è considerata inaccettabile e l'unica soluzione possibile è la totale eradicazione. Peraltro non perfettamente riuscita neanche in Italia... In paesi dove i bambini sostengono l'economia di famiglie miserabili è impossibile pensare che questi vadano a scuola a tempo pieno e quindi non solo non portano soldi a casa ma ne costano di più. I progetti di sviluppo non possono certo sostenere economicamente le famiglie e mandare i bambini a scuola e quindi si opta per un approccio più realistico che vede il progetto offrire servizi gratuiti ai bambini e alle famiglie. Per esempio noi contrattiamo con i datori di lavoro e li convinciamo a mandare i bambini al centro per almeno due ore tutti i giorni e per un giorno intero a settimana, la domenica. Anche il venerdì è giorno intero inq uanto di festa. Al centro i bambini seguono l'alfabetizzazione, una specie di scuola elementare non formale, e vengono anche formati, dai 14 anni in su, a mestieri meno rischiosi di quelli che occupano al momento. Obiettivo: dare opportunità lavorative migliori a chi comunque deve lavorare. Invece che stare nelle concerie o dai meccanici imparano a lavorare come artigiani e nel futuro, si spera, saranno capaci di guadagnare di più e meglio.
Che vi devo dire, non è ideale ma al momento funziona così.

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