lunedì, giugno 16, 2003

Carissimi,
guardavo l’altro giorno dei siti in internet di una famiglia in polinesia e mi dicevo come sono bravi a descrivere le loro avventure. In effetti ci sono cose a cui io sono oramai talmente abituata che non ci penso neanche a citarle. Me ne accorgo poi quando viene qualche ospite e si stupisce per esempio di vedere gli asini per strada in mezzo al traffico, o ogni tanto qualcuno che gira con un mitra, che io oramai so che sono guardie in borghese ma in effetti il primo impatto è un pò brusco. Ci sono anche i venditori di tamarindo, una bibita marrone scuro che si mette in dei contenitori pieni di ghiaccio con dei tubi. Il contenitore si mette sulle spalle e poi il venditore si china per far uscire il tamarindo ghiacciato dal tubo. In genere questo venditori sono vestiti in modo folkloristico con pantaloni alla zuava e turbante e il contenitore è in alluminio battuto con fiocchi e nastri di tutti i colori. Anche loro stanno in giro nel traffico, facendosi strada tra auto, asini e carettini dell’acqua, cioè ambulanti che vendono bottiglie di acqua ghiacciata. In effetti noi che abbiamo i frigo non sappiamo ma il ghiaccio in pezzi grandi dura tutta la giornata anche sotto il sole e quindi anche in mezzo alla strada si possono trovare bibite fresche.
Cambiando scena arrivo sotto l’ufficio e ci sono i bawab, cioè i guardiani, che ogni edificio ha e sono in teoria come i nostri portieri ma molto più esotici. Indossano galabeye e turbanti o zuccotti, ma non eleganti anzi piuttosto trasandati e stanno li in gruppetti a ciarlare e fumare tutto il giorno. E quando dico fumare intendo proprio fumare! Il bawab del mio ufficio è un gigante nubiano alto due metri e nero come un corvo, con pochi denti e pochissime parole ma sempre sorridente. Ogni tanto sparisce e va a fare gruppetto altrove e poi ritorna con i suoi soci dei palazzi vicini e si sbattono nella hall, su dei cartoni stesi per terra e li se la raccontano. A volte hanno un gattino con cui giocano, altre volte bevono il te che gli porta uno dei ragazzini dei chioschi qui intorno. A volte ci sono persino delle donne, in galabeya anche loro e siedono un pò in disparte ma partecipano alla conversazione. E per oggi mi fermo qui e torno a lavorare che sto chiedendo soldi al governo egiziano e spero che mi li diano!!
Saludos

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