sabato, giugno 29, 2002

Sono cinque giorni che non scrivo e non ho molte scuse. In effetti tre ne ho passati a fare le pratiche di registrazione del pulmino. Il primo giorno siamo stati alla Toyota per tre ore a fare fatture e documenti e consegna del pulmino, che abbiamo lasciato nel loro garage. Il secondo giorno siamo andati in due uffici dei vigili per avere il numero di targa e registrare l'auto. Il terzo giorno siamo tornati nei due uffici dove finalmente abbiamo avuto il numero di targa e abbiamo registrato l'auto alla centrale del Cairo. Quest'ultimo ufficio è veramente sperso nel deserto, a nord del Cairo dove stanno costruendo praticamente una nuova città. E' pieno di cantieri e case in costruzione, in qualche palazzo c'è anche qualche appartamente occupato, si vede il bucato steso al sole, ma sono pochi. Il tutto in un deserto senza pietà con un calor bianco che solo andare dal parcheggio all'ufficio viene un colpo di sole. Speriamo prima o poi piantino qualche albero. Infine il weekend, con due giorni di riposo totali interrotti solo da una visita serale a Khan El Khalili. Grande mercato souk baazar, operativo dal 1380 a oggi ininterrottamente dove si trova di tutto e pieno di turisti ma sopratutto di egiziani. Ieri abbiamo preso delle tuniche con manica lunga, un pò lunghe sui fianchi che speriamo vadano bene nel sud conservatore. Io ne ho preso tre economiche, rossa, blu e lilla, e una di lusso blu. Di cotone con ricami fatti a macchina sul davanti e polsi. Poi oggi, non paghe, siamo tornate nello stesso negozio e ne ho prese due lunghe, una rosa e una blu/verde molto bella. In un baracchino meno di lusso ne ho preso un'altra lunga blu. Le lunghe servono per stare in casa un pò freschi ma decenti in modo che se bussano alla porta si possa aprire senza doversi mettere una giacca. Infatti la manica scoperta qui non va, se non hai la palandrana sei un pò sconcia. Tanto poi al mercato c'erano certe turiste vestite in modo indecente tutte attillatissime e seminude. Non stupisce che l'opinione delle donne occidentali non sia altissima. Non stupitevi voi della mia beghinaggine, credo però che a roma si fa come i romani e quindi sia meglio adeguarsi un pò. Sempre nel negozio di lusso c'è un caffettano di moire rosso scuro tutto ricamato che mi fa impazzire e sto seriamente pensando di comprarlo. Che faccio lo prendo? E poi dove lo metto? Però è veramente bello, da Lawrence d'Arabia. Domani domenica e si ricomincia a lavorare, si riparte in un altro ufficio, quello del nostro quartiere, Giza, che pare spero ancora di più, ma dovremmo passare davanti alle piramidi. Vi farò sapere. Voi godetevi il weekend.

lunedì, giugno 24, 2002

Mi dispiace che in questi giorni non sto facendo niente di particolarmente interessante e non ho grandi argomenti da trattare. E quindi tratterò argomenti minori. Per esempio i pomodori. É vero che qui non ci sono i cuori di bue ma certi pomodoroni rossi che vendono sono ottimi. Arriva un carrettino tutti giorni, evidentemente dalle campagne vicine, guidato da un contadino simpatico a volte con la moglie, con sopra di tutto di più: pomodori, melanzane, peperoni, patate, fagiolini, limoni, meloni, cipolle, uva, cetrioli, etc. Oramai siamo delle abitué e ci da certi pomodori belli grossi e rossi che dentro non hanno qusti semi ma una polpa tosta e gustosa che sembra quasi di mangiare carne. Sono anche saporiti, belli scaldati dal sole. Io li preparo semplicemente con olio, origano (non trovo ancora il basilico) e aglio. Poi scaldo un pane arabo e ci metto dentro questa pomodorata fresca, una vera squisità.
Mi chiedeva invece Francesca di stoffe e sarti, ebbene mi spiace dire ma arrivando dal favoloso oriente da quel lato non si può proprio trovare nulla di interessante. L’unica cosa bella è stata una fabbrica di tessuti a Sohag con dei telai che sicuramente erano gli stessi dei tempi dei faraoni. Tutti in legno con un sistema complicatissimo di pesi e contrappesi e trama e ordito per cui riuscivano a creare un tessuto tipo jaquard. A vedere lavorare gli operai si poteva pensare che andassero avanti così da millenni. Avevano anche delle pezze di seta non brutte ma nulla di eccezionale. Per il famoso cotone egiziano finissimo non so ancora dove andare. Sempre alla fabbrica c’era un tessuto di cotone tipo bazin, lucido/opaco, quello delle tovaglie per intenderci. Non brutto ma non eccezionale. Gli africani ci fanno i loro abiti larghi, detti boubou. Nei mercati non c’è nulla che mi ha convinto finora, la maggior parte dei vestiti è in sintetico e per trovare roba in cotone bisogna cercare nei negozi più cari. Anche al Khan El Khalili c’è solo roba per turisti o sintetica orrida. Non dispero comunque, direi che con un pò di tempo dovrei trovare qualcosa di interessante.

domenica, giugno 23, 2002

Questo weekend ci siamo proposte di andare alle Piramidi. Settimana scorsa ero andata in una strada commerciale proprio li vicino e mentre mi aggiravo dai negozi potevo vedere la sommità delle due grandi piramidi, un cocuzzolo ancora coperto dal rivestimento bianco e liscio, l’altro solo pietre. Come dai noi il Colosseo! Ma niente entusiasmi, alla fine ci siamo detti: chi ce lo fa fare? Vagare nella sabbia cocente in questo caldo soffocante?. Non so se sapete com’è il sito delle piramidi: una distesa sterminata completamente desertica tra cui vagano i turisti distrutti e le guide allerte e giulive con appresso cammelli, bevande fresche, tappeti e souvenirs, il tutto con due piramidi principali, molto lontane una dall’altra, la sfinge gigante, lontanissima, e intorno nel deserto piramidi minori, mucchi di pietre, tombe e altri turisti distrutti. Un colpo di sole o di caldo non può mancare e quindi ci siamo rifatte un programma facile facile: trasferta dall’altra parte del ponte (in taxi), sull’isola di Gezira, quartiere Zamalek, con acquisto di giornali (Gazzetta dello Sport!), passeggiata sulla via dei negozi e finalino sulla corniche al grande Marriott, che dio lo benedica, per aperitivo e spuntino nel magnifico giardino al chiaro di luna. Jessica shawarma e io mezzè.
Alle piramidi non rinunciamo e probabilmente questa settimana che prendiamo il pulmino, martedì (inshalla), poi ci organizzeremo, magari in tarda serata, per raggiungere l’ombelico dell’Egitto. Dovevamo andare a Sohag martedì ma invece si rimanda fino a sabato, per richiesta dell’ong locale, le cui socie non prese da altre beghe. Questo ci da un pò più di tempo al Cairo per organizzare alcuni acquisti e visitare progetti vari.
Adesso vado a farmi un panino. Nonostante a pranzo abbia preparato dei lauti vegetable noodles sono affamatissima dopo un pisolino ristoratore. Adesso magno e poi continuo a lavurer. Saluti.

venerdì, giugno 21, 2002

So tutto il bene possibile della festa di Guido, oramai l'unica occasione di ballo a Milano ma io qui non posso intrattenervi con altrettanta verve. Ieri pigrizia a casa, l'alternativa era andare a vedere a casa di Paolo due cassette: Non ci resta che piangere e Aladdin. Ho invece pianto in casa guardando The family man, con Nicolas Cage proprio carino. Di folkloristico egiziano non ho molto da dire se non che continuo a passare dal mio fioraio per le rose rosa. Prima di tutto ha un sacco di fiori e poi prepara delle composizioni giganti con cestini, vasi, girasoli, garofani, gladioli e rose multicolori. Le mie rose le chiamo persiane perchè mi ricordano le miniature dei giardini persiani o indiani e i profumi decantati dai loro poeti. Il rosa è perfetto, ne troppo baby ne troppo fucsia, un rosa da baci e abbracci.
I fiori qui sono una cosa seria e ci sono fiorai a tutti gli angoli con profumi che volano sulle strade. I girasoli vanno molto, bizzarri ma non mi ispirano, e poi garofani di tutti i tipi, non i miei favoriti ma anche quelli profumatissimi. E' un pò come passare anche davanti ai fruttivendoli, si sentono odori che da noi non ci sono più. Caso mai cammini per strada e senti profumo di albicocche, ed ecco che dietro l'angolo c'è il carrettino, col suo bell'asinello bardato, con sopra una tonnellata di albicocche. Qui i carettini sono monotematici, quindi o albicocche o cocomeri o cipolle, ecc. In questo senso un bel progresso da Dhaka che invece era rinomata per la puzza della sua spazzatura imperante. A proposito, grazie al mio amato babbino per gli articoli tra cui quello sul Bangladesh. Anche gli altri erano buoni.
Adesso vi saluto visto che ho poco da dire. Alla prossima.

giovedì, giugno 20, 2002

Insomma, voi siete tutti alla festa di Guido e io qui trista e sola!!! Non m'importa della salsa, non m'importa della disco africana, non m'importa della piscina con vista piramidi!! Ancora Buon Compleanno, sempre più in ritardo, ma molto sentito. E poi scusate se scrivo poco ma tra la partita persa, il caldo bestiale e il fatto che sono fuori tutte le sere. Ne approfitto a uscire perchè una volta a Sohag non credo che avrò molte chance di uscire e vedere gente, saremo solo io e Jessica. Ne approfitterò per farmi insegnare a ballare bene la salsa così farò il mio figurone nelle trasferte al Cairo. Dovremmo partire martedì ma siamo ancora incerti perchè l'acquisto della macchina prende più tempo del previsto. La dobbiamo pagare in Lire Egiziane ma non vogliamo fare un trasferimento diretto dal conto in Euro visto che i cambi bancari sono terribili. Allora prendiamo gli Euro in banca, andiamo a cambiarli in un ufficio cambi molto favorevole e poi torniamo in banca e versiamo le LE. Un casino e si va in giro con milioni!!! Come al solito siamo andati tutti e tre perchè nessuno si voleva perdere la vista di tutto quel dinero ammassato in buste di plastica. Però non si è potuto fare tutto oggi perchè la banca non fa ritirare cifre troppo grosse e quindi ripetiamo domenica prossima per la seconda, e ultima, rata che ci permetterà finalmente di emettere un assegno in LE per pagare sto benedetto pulmino. Ce lo siamo sudato.
Per il resto sono in attesa di notizie da voi sulla festa e su altre feste possibili a cui andate nel mondo. Statevi bene.

martedì, giugno 18, 2002

Cari amici vi scrivo alla fine della partita in un clima di tristezza che non vi dico........ Jessica piange, Paolo impreca e tutti noi ci siamo sgolati fino al golden gol di merda di questi koreani che li hanno fatti vincere gli arbitri come peraltro si era capito dall'inizio!!! Cosa dire, ci hanno voluto fuori e ce l'hanno fatta. Meglio morire subito come la Francia che non perdere con una squadra inesistente come la Korea. Forse uno potrebbe dire che non abbiamo proprio brillato, che ci siamo adagiati troppo presto sul primo gol, che il Trap ha sbagliato a togliere Del Piero.... ma non ce lo meritavamo proprio di essere trattati così per tutto il mondiale. NO!!!!!!!!!!!!!!!!
Alcuni di voi diranno, ma che te ne frega!! Da un lato è vero, ciccia al calcio, dall'altro qui al Cairo ci sentiamo tanto italiani e credevamo almeno in una finale....Illusi.
Vi saluto che sono triste e vado sul letto sperando di cadere nell'oblio. Stasera c'è una festa... riusciremo a uscire o resteremo a piangere a casa?

lunedì, giugno 17, 2002

Per non tenervi sulle spine vi dico subito che stasera non sono andata a ballare la salsa. Nonostante Jessica ci tenesse non me la sono sentita di uscire visto che ho passato il pomeriggio in giro sotto il sole a cercare un tavolo da meeting. Avrò camminato sotto il sole per venti minuti, per passare da un negozio all'altro, e mi sono completamente disidratata. Quando sono tornata a casa Jessica ha pensato che avessi avuto un colpo, ero tutta rossa e sudata. Erano già los cincos de las tardes e quindi ero stata in giro nelle ore più calde. Ciumbia che caldo!!! Mi sono subito tirata su con una bella insalata di pomodori con formaggio, origano e olio di oliva. Purtroppo l'aglio era finito. Ma stasera, che siamo andati a cena nella bettola sotto casa di Paolo, tornando a casa ne ho preso un pò e quindi da domani posso riprendere la mia dose quotidianam che fa bene al cuore. Stasera alla bettola ovviamente pollo arrosto, benchè si vedeva che non stavo bene in quanto dopo mezzo pollo sono crollata e ho chiesto il conto. Où sont les neiges d'antan, quando ci si mangiava un pollo e più senza batter ciglio??
In più vi racconto anche di ieri sera che in effetti siamo tornati tardi e non ho scritto nulla. Siamo andati in spedizione notturna sulle montagne che circondano il Cairo e da cui si gode una vista magnifica sulla città. Proprio sul ciglio del burrone ci sono degli intraprendenti che hanno messo tavolini e sedie e fanno caffetteria dandoti dei peraltro squisiti paninazzi con carne e verdure, per chi li conosce si chiamano shawarma. Io ho voluto mettermi non proprio in prima fila, un pò impressionante sull'abisso, ma in seconda. Eravamo circondati da interessanti gatti, randagi ma decisamente più pelosi del solito. Sulla testa passano gli aerei che vanno ad atterrrare al vicino aereoporto. La serata era fresca e limpida, si vedeva tutta la città con le lucine verdi delle moschee e il nilo che scorre in mezzo. Cari amici, se venite a trovarmi vi porterò di sicuro.

domenica, giugno 16, 2002

In questi giorni sono occupata a comprare i veicoli del progetto. Un microbus e un’auto. Sul microbus siamo tutto abbastanza daccordo e prenderemo un Toyota Hiace, 15 posti, economico ma comodo, compresa aria condizionata e radio. Sull’aria condizionata io avrei delle riserve, in quanto è una cosa in più che può rompersi, ma in effetti col caldo a Sohag può essere utile. Solo, visto che gli uffici non hanno l’aria condizionata, non vorrei che si finisse a lavorare nel camioncino....
Per l’auto siamo ancora incerti. Il progetto prevede una 4 per 4 ma francamente non ne vedo proprio la necessità in quanto sebbene alcune stradine siano sterrate in generale sono tutte in buono stato e sicuramente non c’è il pericolo di fango e pioggia. Credo che a Sohag forse piove una settimana all’anno. Oggi abbiamo visto la classica Suzuki Vitara, bel gippone, ma sicuramente un pò caro e quindi siamo passati ad ammirare una Daewoo, sempre tipo gippone ma più modesta. Tutto col cambio automatico qui. Non sto a dirvi il divertimento di comprare con soldi non nostri!! Siamo li a fare i signori sbandierando milioni e chiedendo optional in regalo. Infatti è una cosa che facciamo tutti e tre insieme, io, Paolo e Jessica, perchè nessuno vuol perdersi lo sfizio. Tra una decina di modelli visti oggi, compresa la Smart che costa meno che da noi, io volevo tanto un Cherookecol tetto di tela, ma tra il fatto che non ha l’aria condizionata e che comunque è piccolo e troppo “da deserto”, me lo hanno bocciato. Fa troppo archeologhi dilettanti.
In più ieri sera, sempre dietro a Jessica, abbiamo fatto il bis di salsa, al Coco Jungle, sempre su una nave sul Nilo ma nel seminterrato e quindi niente brezza o vista ma ambiente amazzonico con serpenti e molta verdura appesa al soffitto. Per la prima volta mi hanno invitato a ballare, cosa rara per i principianti, che nessuno vuole. Sarà l'ultima? Lunedì si continua con una lezione vera e propria alle 19.... immagino non vedete l'ora di seguire il resto dell'avventura latina!!

sabato, giugno 15, 2002

Grazie a Jessica, che è un'esperta ballerina di salsa, ieri sera siamo andate al ritrovo dei salseros e ci siamo fatti una serata latina. La sala da ballo si trova su una nave sul Nilo, di fronte allo Sheraton. Un bel giardino sulla riva, vari piani di ristoranti e clubs e all'ultimo piano, con vista sul Nilo spettacolare, questa piccola pista da ballo dove si scatenano i salseros del Cairo. Incredibile ma vero. E ballano anche bene! Attraverso un'amica italiana, insegnante di tango, Jessica è stata presentata a uno della Giordania che lavora nei computer e subito si è buttata nelle danze. Io, visto che non so ballare, ho fatto da tappezzeria tutta la sera ma mi sono divertita a guardare i ballerini di cui alcuni molto scenografici. Il ballo mi è sembrato abbastanza lascivo ma Jessica mi dice che è niente in confronto all'Italia, per non parlare di Cuba o Santo Domingo, quest'ultimo pare luogo di sicura perdizione. Insomma sono diventata di un prude esagerato!! Comunque serata divertente e sicuramente Jessica non mancherà di tornare e inserirsi nel gruppo. Più ti conoscono e sanno che balli bene e più ti invitano. Io non provo neanche a imparare visto che ci sono un sacco di giri e mosse e io mi sentirei male subito. In compenso la prossima volta abbandono Jessica e vado con altri amici in altre discoteche, più pop e rock, dove potrò ballare a mio piacimento e senza l'incubo di aspettare di essere invitata. Basta tappezzeria, voglio il centro della pista, dice il cuore della cubista!!!
Prima dei balli, bella cena nel giardino del Marriott, roba egiziana piccantissima e finalmente uno screwdriver, checchè con poca vodka.

giovedì, giugno 13, 2002

Oggi grande emozione per vedere la partita Italia-Messico. Solo quattro gatti, io, Jessica e Paolo e il nostro vicino Massimo, ma grande tifo e partecipazione. Ci sono mancati il senso di comunità, i clakson per strada e le bandiere ... Adesso vi scrivo mentre sorseggio un bicchiere di rayeb, uno yogurt liquido molto gustoso. Con Jessica ci stiamo vedendo i replay delle varie partite che sul secondo canale egiziano vanno avanti tutto il giorno. Stamattina abbiamo visitato delle belle librerie, alla ricerca di libri di arabo colloquiale egiziano. Due nella piazza centrale del Cairo, downtown, molto fornite e con dei libri per bambini con grafica veramente carinissima, credo parlino di mille e una notte e altre storie edificanti. Poi siamo passati da un rivenditore toyota a comprarci un microbus: 15 posti, air/con, radio-cassette. A vedere simpatico, spero sia buono anche dal punto di vista più meccanico e automobilistico. L'unica cosa che ho capito è che ha il servosterzo, fondamentale. Cosa ci facciamo col microbus direte voi, visto che siamo solo in tre? Ma è per portarlo giù a Sohag dove servirà alla nostra controparte per portare i partecipanti alle varie formazioni. peccato che non posso guidarlo perchè il microbus mi manca ancora. Per uso più personale cercheremo una 4*4 più modesta, tipo suzuki vitara, se ce la facciamo col budget. Ovviamente sarà per uso sul lavoro ma non escludiamo qualche weekend a Hurgada che dista da Sohag solo 200 km. Mar Rosso, barriera corallina, snorkelling .....

mercoledì, giugno 12, 2002

Tornando al Cairo, ieri sera concerto di Eugenio Bennato all'Opera del Cairo, organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura, musica tradizional-etnico-fusion, tipo tarantella. Prima parte così così e devo dire che tecnicamente non eccelsi, ma nella seconda parte il pubblico si è scaldato e dai nostri scranni nel loggione abbiamo cominciato, con altri amici terroni, a urlare e incoraggiare la band. Tutti in piedi a battere le mani e sbraitare in napoletano e devo dire che ci siamo parecchio divertiti. Iamm Belli!! Stasera invece a casa ma siccome sia io che Jessica siamo pigre ci siamo fatti recapitare il cibo a casa da un cinese, Wok'n'roll, e devo dire che dopo un'abbuffata siamo molto soddisfatte e anche molto più ciccie. Jessica mi ha detto che intende visitare i siti monumentali del Cairo, io finora me ne sono guardata bene. Fanno quasi 40 gradi, il sole picchia e il mio weekend cerco di passarlo in piscina o a scrivere a tutti voi, amici carissimi. Alla prossima a prestissimo.

martedì, giugno 11, 2002

E poi per oggi basta con le avventure d'egitto, la nostra emozione al momento è comprare un microbus, e vi propongo invece le avventure di Gabriella in Colombia, tra l'agghiacciante e il delirante!!
..........................................Ora sono a Circasia, vicino ad Armenia,
nell'interno del paese. Un posto abbastanza mal messo dove abbiamo dei progetti del ministero degli affari esteri italiano per costruire case per i
rifugiati dai ribelli, un altro per la creazione di oggetti artigianali con una specie di grosso bambu (guadua) con cui fanno delle cose davvero belle
e un altro per lavorare la soya trasformandola in latte, pane, biscotti e simili.
Restero' qui ancora alcuni giorni per poi tornare a Bogota' e fare il secondo giro nel posto in cui sta iniziando il nuovo progetto di emergenza
nel cuore dei territori occupati dai ribelli. Andro' li in aereo per evitare pericoli e restero' solo un paio di giorni per impostare l'ufficio e finire
la formazione del capoprogetto Ian. Chissa' quando riusciro' ad andare a quito se vado avanti cosi!
Qui sono in un mega ufficio gigante ma e' in stile colonico tutto in legno mezzo andato anche se molto "pittoresco", per non dire umido e mezzo marcio.
Dormo in una stanzetta senza finestre ma con la porta che da' nell'ufficio dove alle 7.30 della mattina iniziano ad arrivare gli impiegati e io devo almeno essermi gia fatta la doccia e lavata i denti! Si lavora come al solito fino a tardissimo anche se durante il giorno i ritmi sono ben diversi
che in italia, soprattutto perche' ci scappa sempre un giro a vedere qualcosa dei progetti o a incontrare qualcuno. Pero' poi bisogna recuperare
il tempo perso... Finora la temperatura e' stata sempre sui 10-18 gradi e quindi quello che mi sono portata va benissimo ma piove ancora piu' volte al
giorno e vestirsi "a cipolla" (per giunta impermeabile!) e' l'idea migliore...........................................Il secondo episodio riguarda invece la vita politica del paese, visto che domenica scorsa ci sono state le elezioni. Tutti chiusi in casa, tipo coprifuoco perche' la guerriglia aveva minacciato i comuni di rubare le schede elettorali ed infatti ci sono stati attentati sulle strade e nei paesi un po' dappertutto. Anche nel meno ridente quel giorno villaggio di quel di Circasia ci sono stati un paio di bei botti che hanno fatto saltare le transenne dell'elettricita' ma nulla piu'... La cosa incredibile era assistere alle votazioni dove davanti ai seggi delle grandi citta' c'erano chilometri (e non in senso eufemistico) di persone in attesa di entrare a votare. Le sale poi erano piene di tavolini dove la gente faceva votazioni di gruppo, chiacchierando, facendo commenti, bere e mangiare... alla faccia della segretezza del voto! Chiaramente e' salito al governo il candidato previsto, di destra e filoguerresco che per prima cosa aumentera' i militari di un milione di unita'. Mi ricorda vagamente un altro personaggio italiano che aveva promesso anche lui di risolvere il problema dell'occupazione con questi numeri, forse intendeva affrontare il problema nello stesso modo di quello colombiano...
Rientro a Bogota' con Antonio e la sera stessa pensiamo bene di andare a mangiare un boccone in centro citta'. Finalmente un po' di vita dopo le serate "affollate" nella piazza di Circasia...Rientriamo in casa/ufficio verso le 23.00 con un taxi. Devi sapere che qui vanno come dei pazzi (ma di quel che mi ricordo dell'equador anche li non scherzano) e pioveva a dirotto... il taxista filava a 120 su uno stradone a tre corsie mezzo deserto e... plana! Il taxi comincia una gimcana di girotondi su se' stesso e io che avevo il sedile del passeggero davanti abbassato completamente in avanti, non sapevo dove attaccarmi. Antonio era rimasto nell'angolo opposto dietro il conducente ma io continuavo a volteggiare nel taxi senza trovare un appiglio. Ho cominciato ad urlare quando ho visto il guardrail della corsia opposta finirci contro, una, due, tre volte. Altro che autoscontri. Nel frattempo (santo istinto di sopravvivenza!) cercavo di bloccarmi di fianco con le gambe contro la portiera nella speranza di non decollare contro il parabrezza con la testa e limitandomi solo a sbattere la zucca contro il vetro di fianco. Gli occhiali mi sono volati via non so' dove, e l'autista ormai non controllava piu' l'auto che non so' per quale grazia ricevuta era distrutta ma non e' andata a finire nella corsia opposta e le macchine dietro hanno fatto in tempo a fermarsi.
Antonio quando si e' fermata l'auto e' sceso e ha cercato di aprire la portiera di fianco a me dove la mia gamba era rimasta incastrata con il sedile. Finalmente sono scesa anch'io ma tra il sangue alla testa (il fermaglio dei capelli mi aveva fatto un buchetto) e la gamba sderenata non riuscivo a rendermi conto di un granche'. Lui fortunatamente non si era fatto nulla. Ad ogni modo l'avventura non era ancora finita. Nel frattempo era arrivata un'ambulanza e una camionetta di militari. In quel momento arriva un 4x4 con su dei giovinastri che tirano giu' il finestrino e iniziano a gridare contro le persone che si erano fermate a vedere che era successo "figli di p..., coglioni..." ma poco piu' avanti il semaforo era rosso. I militari scattano armi in pugno e assaltano l'auto tirando giu' gli occupanti e ficcandogli la canna della pistola in bocca... non vi dico che quadretto! Tutti iniziano ad urlare e a quel punto io e antonio pensiamo sia meglio portarci almeno la pellaccia a casa, per quanto ammaccata ma almeno tutta intera e quatti quatti sgattaioliamo dentro un altro taxi. Meglio non approfittare troppo della fortuna! Risultato sono diventata improvvisamente piu' intelligente dopo la botta in testa, peccato non sia stata abbastanza per diventarlo a sufficienza, una piccola cicatrice a mo' di ricamino in cima alla zucca di ricordo della colombia e dei colombiani, la gamba destra che dal ginocchio in giu' sembra una cartina geografica di lividi piu' o meno colorati... che culo! Con le botte che ci siamo presi ci e' andata davvero di lusso, a parte gli scherzi. E' vero che avro' anche un angelo protettore ma si vede che qualche diavoletto ha la meglio sugli scherzi perche' ogni volta che vado da qualche parte me ne succede una! Questa poi sembrava proprio na storia per un film d'azione, peccato che fosse di pessima qualita' e in primis per gli attori protagonisti!
...................E questa è la cara tosta Gabriella. Per oggi ho lasciato a lei la parola. Io torno domani.

lunedì, giugno 10, 2002

Cari amici, cerco consiglio. Sto seriamente considerando di comprare un gatto.... comprare?? direte voi... Il problema è che qui i gatti di strada sono piccole tigri e io mi sono un pò stufata di essere malmenata e graffiata dal mio stesso gatto. Dopo la fisicamente lancinante esperienza di Dhaka cerco una cosina quieta quieta, possibilmente pigra e casalinga. Avendo visto dei gattini in un negozio mi è venuto in mente che forse farebbe al caso mio. In particolare è stato un persiano rosa-beige a intenerirmi. Che faccio? Lo prendo? Lo so che è peloso e sicuramente poco adatto al clima ma almeno sono sicura che è un mollaccione tranquillo. E in casa dovrebbe essere l'ideale. Sarebbe basato a Sohag e rimarrebbe con Jessica se io sono al Cairo. Adesso chiedo a Jessica e poi decido, ma se avete opinioni mettetele qui a lato nel tagboard.
Ma, in primo luogo, cosa ci facevo in un negozio di animali al Cairo? Ma è ovvio, visto che vendevano acquari sono andata a comprarmi una pompa per l'acqua e adesso ho un abella fontana rinfrescante in salottino (visto che ho dimenticato a roma la mia!!).
"per sistemarti da te le tue immagini e' semplice : devi dirottare il collettore subspaziale e attivare la matrice fotoprionica, infine riposizionare il ...." ecco il genere di cose che mi scrive Luca per aiutarmi a fare questo sito. Capite con chi ho a che fare.. un grazie pubblico al mio blogmentore.
Tornando a noi... non che al Cairo faccia meno caldo!!! Ieri abbiamo toccato i 42° e quindi si cerca di passare le ore più calde della giornata chiusi in casa nella penombra, possibilmente nudi, reduci da una doccia e sotto un ventilatore. Ieri pomeriggio invece ero a una bella riunione all'UTL, Ufficio tecnico della cooperazione, roba di ambasciata, con tutto un gruppetto di capiprogetto vari, ad ammirare il futuro sito della cooperazione italiana in Egitto. Che emozione! direte voi, esattamente quello che ho pensato io.
Per premiarmi dopo la riunione sono andata con Paolo e Gaia e Manu al Trianon, bellissima danish pastry dove ci siamo abboffati di dolce e salato e sopratutto con frullato di fragole e aceto balsamico veramente squisito e rinfrescante. A quel punto niente cena ma tranquilla a casa a leggere l'economist.
Oggi vani tentativi di aggiungere foto al sito, provo con questa qui sotto di un asilo dove lavoreremo.

ho notato che è tutta sfocata ma non posso dare la colpa al sito, sono proprio io che anche con la digitale faccio delle ciofeche. Ma almeno vi da l'idea di dove lavoreremo che, come potete constatare non è affatto male.

venerdì, giugno 07, 2002

Ritorno da Sohag. Il grande caldo! Mamma mia che calura! E sopratutto una secchezza dell'aria che porta a disidratazione di pelle e fauci e in generale polvere abbondante dappertutto, sopratutto appiccicata ai capelli. Bella cittadina di provincia con vivace corniche sul nilo dove noi speriamo di trovare alloggio ma per ora visto solo topaie. Un museo in costruzione, a forma di tempio, e una statua antica gigantesca nel mezzo di un sobborgo di catapecchie, pare costruite su antiche metropoli.
Il viaggio per arrivarci in treno un pò lungo ma bello, sempre in riva a canali con campi e campi che poi si perdono nel deserto e lungo una linea di montagne all'orizzonte. Nilo benedetto!!! Hanno ragione gli egizi a venerarlo da millenni in quanto è proprio visibilmente fonte di frescura e vita. Al di là della striscia verde, hic sunt leones.
L'associazione locale con cui lavoriamo, WAHI, è situata in un bel compound con alberi e aiuole e ha edifici color zafferano. Da un lato ospita orfanotrofio e ostello per studentesse, dall'altro ci sono gli uffici dove anche noi troveremo asilo. In fondo c'è l'asilo vero e proprio e uno speciale sordomuti e down. Inoltre grande sala con molti computer per lezioni e cybercafè, ma senza caffè.
Insomma la prima impressione è buona, sebbene polverosa. Le socie simpatiche e dinamiche, alcune in pantaloni e gonna corta, al polpaccio, ma per ora tutte col velo. Ho riflettuto sul velo e se la polvere continua così dovrò adottare anche io una qualche protezione per i capelli.
In una delle ultime riunioni hanno accennato al fatto che anche io potrei diventare musulmana, come Paolo il mio collega che si è convertito. C'è una sura del corano che dice: a voi la vostra religione, a me la mia. Me la imparerò a memoria e la reciterò ogni qualvolta qualcuno vuole farmi vedere la luce.
Orari di lavoro: la mattina 9-14, la sera 20-23, ditemi voi. Ma il pomeriggio il caldo ammazza.
Cibo durante il soggiorno: a pranzo all'associazione, dove solo per noi veniva preparata pasta e secondo. A cena formaggio e olive in albergo. Mangiare alle due è impossibile visto il caldo e il pranzo era sprecato, la sera poi si è distrutti e si ha tempo solo per qualche oliva prima di crollare a letto. In treno in compenso danno un breakfast box molto buono e passa sempre un omino con tè caldo e bibite fredde. Molto ben organizzato. Per viaggiare in treno ho un bell'abbonamento con foto, tutto scritto in arabo, che mi da diritto a sconti sulle tratte.
Unico inconveniente al ritorno, in treno di sera assalita da tafani enormi che mi hanno lasciato diversi bolloni. In compenso tornando al Cairo si passa accanto alle piramidi di Saqquara e Giza. Enormi!!! Milagro!!! Veramente impressionanti, sopratutto al tramonto, molto pittoresche e realmente suggestive.
Ho fatto varie foto al sud ma non so ancora come metterle sul sito. Stiamo lavorando per voi, con Luca, e spero che presto avrete anche delle visioni.
Baci a tutti.

lunedì, giugno 03, 2002

Domani parto per Sohag, profondo sud, alto egitto. Probabilmente senza collegamenti facili e quindi è ben possibile che non bloggherò per qualche giorno. Niente paura miei fidi! Torno sicuramente venerdì, in tempo per darvi un buon fine settimana. A presto
Ieri sera festa all'Ambasciata per il 2 Giugno. Raduno di tutti gli italiani in Egitto, o quasi, comunque molto affollato. Io con tubino nero e sandalini dorati, molto chic. Il resto del pubblico molto misto: italiani d'egitto dai tempi della guerra, turisti per caso, ambasciatori e ammiragli con mostrine e decorazioni esagerate, carabinieri in alta uniforme e guanti bianchi, individui che lavorano, inspiegabilmente, in ambasciata, consolato, unione europea, nazioni unite, ecc. Buffet molto ricco ma non eccelso eccetto per dei peperoni arrosto dolcissimi. Dolci interessanti ma sono spariti in pochi secondi. Bevanda della serata, per me, aranciata. Ci avrei voluto della vodka ma purtroppo non c'era. A casa alle 22.30.

sabato, giugno 01, 2002

Oggi shopping al Ramsis Hilton Shopping Mall. Un doppio jack per modem e telefono e una gonna in tessuto denim grigio scuro. Lunga come si conviene a questa società molto coperta ma almeno con delle comode tasche. Cena col mio collega Paolo alla bettola sotto casa sua dove ormai siamo abitués. Indovinate? Pollo arrosto!! Mezzo a testa, durante la partita cameroun-irlanda. Speravo in una vincita camerounese ma siamo andati a pareggio. Alla prossima, baci